Il governo, tramite il MEF, presenta il primo decreto attuativo per avviare gli indennizzi, che non modifica lo schema di risarcimento generalizzato del 30% del valore d’ acquisto, con tetto di centomila euro (il 95% per le obbligazioni subordinate estranee al Fondo di solidarietà), verso tutti gli azionisti-risparmiatori che hanno subito un «pregiudizio ingiusto» «in ragione delle violazioni massive degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza, buona fede oggettiva e trasparenza».
Primo punto incerto e complesso: dimostrare la «violazione massiva».
Lo schema di decreto disciplina chi ha diritto di accedere al fondo, i documenti da produrre e la formula di rimborso. Al primo decreto dovrà seguirne un secondo, entro 45 giorni, che istituirà la commissione dei nove che valuterà le domande di risarcimento. Scatteranno dalla pubblicazione di questo i sei mesi per presentare le domande per i rimborsi, che a questo punto, si dovrebbero vedere a settembre o comunque se tutto procederà nel verso giusto in autunno.
Il provvedimento confermerebbe l’ impianto del Fondo accolto nella Finanziaria.
Sono ammessi al risarcimento i risparmiatori, ovvero le persone fisiche, gli imprenditori individuali, anche agricoli e i coltivatori diretti, o i loro eredi, le organizzazioni di volontariato e le microimprese sotto i 10 addetti e i 2 milioni di ricavi. Esclusi controparti qualificate e clienti professionali e chi abbia avuto responsabilità di gestione nelle banche dal 1 gennaio 2007, come membro di cda, collegi sindacali e organi di controllo e revisione, amministratori delegati, direttori generali e vicedirettori generali e «i parenti e affini di primo e secondo grado». Nella domanda, prioritariamente per via informatica, si dovranno indicare tra l’ altro la quantità dei titoli acquistati, data e copie degli atti d’ acquisto. Le eventuali certificazioni Isee sotto i 35 mila euro nel 2018, visto che queste domande saranno liquidate in via prioritaria. E ancora se si sono già ricevuti indennizzi, come l’ offerta di transazione delle due banche venete, che verranno detratte. Ancora da aggiungere, specifica la bozza di decreto, «copia di eventuale documentazione bancaria o amministrativa (Acf o autorità di vigilanza) o giudiziale idonea a comprovare violazioni massive del Tuf che hanno causato il danno ingiusto ai risparmiatori».